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Guida all' equipaggiamento per 24h.

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Messaggio Da Pablo Mer Mar 14, 2012 2:41 pm

Questa piccola dispensa non vuole assolutamente avere la pretesa di essere un manuale o di insegnare qualcosa, è semplicemente il frutto dell’esperienza maturata in anni di gioco, di cui gli ultimi 8 in particolare, in missioni H24/48.
Non vuole essere la verità, ma se possibile, dovrebbe aiutarvi a non commettere gli stessi errori che tanti altri, io per primo, hanno fatto prima di voi sulla propria pelle.

Ricordate sempre che la cosa più importante da avere al vs. seguito in una missione H24 o più è la volontà, siete voi! Il migliore materiale tecnico è nulla se voi non vi sentite i grado di affrontare una prova come questa.

I materiali sono molteplici, belli o brutti, costosi o economici, utili o inutili, sofisticati o semplici.

Privilegeremo qui i materiali utili e semplici ma di buona qualità in quanto, come dice il proverbio, “chi più spende meno spende”.

Prepararsi ad una missione
Per preparare l’equipaggiamento ideale da avere con sé in una missione, è bene porsi alcune domande:

Che tipo di missione dobbiamo affrontare?
A seconda del tipo di missione appronteremo un equipaggiamento più o meno leggero

In interdizione o in controinterdizione?
Se in controinterdizione potremo contare su un campo base a cui fare ritorno ogni tanto presso il quale lasciare ricambi, rifornimenti ed altro; quindi potremo portarci al seguito anche materiali ingombranti come una tenda.

Quali saranno i ns. obiettivi?
In controinterdizione: faremo difesa areale, faremo parte di una F.I.R. (forza intervento rapido, spesso con jeep), presidieremo obiettivi?
In interdizione: ci muoveremo stealth, sarà una recon, o sarà un mordi e fuggi?

Quali saranno le condizioni meteo?
In quale stagione agiremo?
Quale sarà la temperatura più bassa prevista?
Vi sarà grossa escursione termica tra giorno e notte?

A seconda del meteo dovremo avere al seguito abbigliamento termico, antipioggia, ricambio completo, etc.
Nonché prevedere di avere al seguito più o meno acqua.

Dove è situata l’area operazioni?
In pianura, tra colline oppure in montagna

Agiremo solo di giorno o anche di notte?
Faremo un campo base (dentro o fuori l’AO – Area Operazioni)?
Avremo bisogno di luci fioche, surefire, visori notturni, luci IR?

Potremo fare un campo base oppure è più importante la mobilità?
Porteremo al seguito basha, bivy oppure no?


Le domande sono tante ed anche ridondanti, ma tutte necessarie per trovare il giusto equilibrio tra necessario e possibile superfluo da avere al seguito (dobbiamo portarci tutto sulle proprie spalle e contare solo su di noi, senza pesare sui ns. compagni di squadra!!!!!!!!!!!!).

Dovete conoscere voi stessi, dovete avere una chiara idea di quali sono le vs. capacità e soprattutto i vs. limiti, ci sarà chi ha bisogno di avere con sé più acqua, chi più cibo e chi soffrirà il freddo in misura più o meno maggiore.

Come evitare di dimenticare qualcosa???
Ecco una buona ed importantissima domanda: è tragico accorgersi sul campo a missione iniziata di aver dimenticato a casa la batteria di scorta, piuttosto che il ricambio asciutto o il goretex.

• Occupate una stanza e sgomberate il pavimento.
• Preparate una lista scritta
• Dividete la lista secondo i livelli e, man mano che recuperate l’equipaggiamento, spuntate dalla lista il relativo equipaggiamento ed appoggiatelo sul pavimento.
• Una volta recuperato tutto il materiale per la missione, raccogliete un pezzo alla volta ed inserite i materiali nel vest e/o nello zaino spuntando ulteriormente la lista.
Solo così avrete la certezza di non dimenticare nulla a casa.

Inserite il materiale sensibile all’umidità ed all’acqua in scatolette stagne o sacchetti.
Portate dietro dei sacchettini/bustine di plastica.
Provate e riprovate ad indossare l’equipaggiamento ed i materiali a vs. disposizione.
Caricate più volte il vest e provate ad indossarlo sui vestiti che indosserete durante la missione, regolatevelo con le apposite cinghie, fino a trovare la migliore vestibilità.
Provate a saltellare sul posto, verificando che nulla sbatta facendo rumore, altrimenti spostate il materiale fino a trovare il miglior e più silenzioso setup.
Riempite lo zaino, ricordando di lasciare il materiale di cui pensate avrete più facilmente necessità sopra tutto il resto (ad es. posizionerò sopra il goretex e sotto il bivy). Una volta inserito tutto il materiale di cui avrete bisogno per affrontare la missione, indossate lo zaino e verificate che non sia sbilanciato o che l’equipaggiamento sbatta facendo rumore. Verificate inoltre che non vi dia fastidio con il chest rig che indosserete.

Cercate di riporre il vs. equipaggiamento sempre nella stessa posizione, in maniera tale da poterlo facilmente trovare anche al buio.
Esempi:
- Il GPS andrà inserito in una tasca posizionata davanti alle altre del vest, per permetterne una rapida consultazione. Ricordatevi che più è chiusa la tasca, migliore è la cordura e peggiore (se non nulla) sarà la ricezione.
- La luce a led verrà appesa sotto la spalla (sx se siete destrimani e viceversa per i mancini) oppure sulla cerniera centrale del vest. Ancora meglio se ne avete una di scorta da appendere/legare alla cerniera della giacca, qualora ne abbiate bisogno e non indossiate il vest.
- Il nastro isolante andrà riposto in una tasca dove ci ricordiamo di averlo messo e non buttato a casaccio. Di solito, ne avremo bisogno in momenti incasinati e con pochissimo tempo a disposizione.
- La radio è tanto figa se posizionata sul retro della spalla, ma se dovete cambiare frequenza, vi obbliga a togliere il vest, a fare contorsionismi incredibili oppure a chiedere a qualcuno di cambiarvi la frequenza. È anche vero che più è posizionata in alto, migliore sarà la ricezione e la trasmissione, così come potrebbe ingombrare ed intralciare i movimenti se posizionata sul petto. Qui dovrete essere voi, dopo varie prove, a trovare il miglior compromesso per voi stessi.
- Etc.
Studiate l’equipaggiamento e la sua posizione, vi eviterà spiacevoli sorprese sotto stress e stanchezza.

I professionisti, che noi andiamo ad emulare con la nostra attività, dividono il loro equipaggiamento in tre livelli, faremo quindi lo stesso e li tratteremo nell’ordine in cui si presentano.

Il I° livello è il nostro vestiario e tutto ciò che vorremmo avere necessariamente – sempre – con noi, anche nel caso in cui dovessimo privarci del II° e III° livello.

Il II° livello è ciò che ci serve per combattere.

Il III° livello è ciò che ci serve per avere riposo, comfort e capacità di sostenimento a breve/medio/lungo termine.

Si ringraziano l utente Liut di SAM e i SATergeste per il materiale.


Ultima modifica di Pablo il Mer Mar 14, 2012 3:31 pm - modificato 4 volte.
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Messaggio Da Pablo Mer Mar 14, 2012 2:42 pm

I° LIVELLO

È di fondamentale importanza vestirsi a strati, al fine di mantenere la possibilità di aggiungere e togliere vestiario a seconda delle necessità, alleggerendoci durante la marcia o l’azione oppure appesantendoci durante le soste.

T-SHIRT ASSORBISUDORE
Ottime le americane Cool-Max o Under-Armour, lasciano la pelle asciutta portando il sudore verso l’esterno, sono ottime d’estate ma in particolar modo d’inverno, poiché il sudore avrà minor possibilità di gelare a contatto con la pelle in caso di forzato arresto prolungato.
Ricordate che in caso di sosta lunga la t-shirt va tolta per sostituirla con una asciutta solo dopo 15/20 minuti, altrimenti anche la nuova si bagnerà di sudore. La sudorazione (serve a mantenere la nostra temperatura del corpo ad un livello ottimale sui 36° ca.) infatti continua fino a raggiungere la temperatura ottimale.

SLIP O BOXER
Sempre in cotone, ma possibilmente elasticizzati, così non ostacoleranno i movimenti.
Il top sarebbe non usarli (bisogna abituarcisi), perchè così facendo si evitano le fastidiose infiammazioni dell’inguine e dell’infracosce.

CALZETTONI
In cotone e spugna, possibilmente alti, ma sempre adatti ad assorbire il sudore ed a proteggere il polpaccio da rovi e spine e morsi d’insetti.
Devono avere la pianta spessorata per attutire l’impatto del piede durante la marcia, ottimi i Thorlo-military ma anche quelli per trekking.
Evitate i calzettoni in Goretex; sono OK per ricoprire quelli in cotone durante i guadi o per rendere impermeabili i Jungle Boots, ma è bene limitarne tale uso perchè impediscono una buona aerazione del piede.
Ricordarsi – sempre – di cambiarsi i calzettoni a fine giornata, anche se non se ne avverte il bisogno, eviterà al piede di lessare e di metterci fuori combattimento.

PANTALONI
Sempre in cotone, al di là del tipo di mimetizzazione, si bagnano più facilmente ma asciugano molto più velocemente dei misto-cotone.
Nel caso in cui si indossi le ginocchiere, si può far cucire dei passanti all’altezza degli elastici delle ginocchiere per impedire a queste di scivolare alle caviglie durante il moto, così intralceranno molto meno e non dovranno essere strette al punto da dare fastidio.

GIACCA
Sempre in cotone , al di là del tipo di mimetizzazione, si bagna più facilmente ma asciuga molto più velocemente di una misto-cotone.
Si può modificarla da soli oppure rivolgendosi ad una sarta per renderla più funzionale sullo stile della R.A.I.D. B.D.U.:
Spostate le tasche pettorali sui bicipiti orientandole verso il petto, spostate le tasche ventrali in posizione renale orientandole verso i fianchi, così che si potranno usare anche indossando i vests, altrimenti sarebbero inutili.
Cosa possiamo mettere in queste tasche così importanti?
Del cibo per esempio, sarà facilmente raggiungibile durante la marcia, gli appostamenti e potremo averlo con noi nel caso in cui, prigionieri, ci spogliassero del II° & III° livello, un pronto soccorso con laccio emostatico, degli antidolorifici, un telefonino, caramelle, etc. etc...
Cucite del velcro sulle tasche in posizione bicipiti e sul retro del collo per poter attaccare del nastro riflettente (glow tape o IR retroreflective) per facilitare la marcia notturna e, inoltre, per poter attaccare a piacere i nostri gradi &/o colori di squadra ed il gruppo sanguigno ben evidente.
Staccando una tasca da una vecchia giacca mimetica si potrà farla cucire all’interno per poter portare i ns. documenti, portafoglio ed effetti personali, così da non perderli.

CINTURA
Il tipo da roccia, molto rigida e possibilmente a doppio strato con nylon scuba, da un buon supporto a tutto quello che volessimo attaccarci tipo un moschettone con una piccola corda per fare back-up durante un’arrampicata, una fondina cosciale, portacaricatori, etc. etc..
Le migliori sono le americane Wilderness e SOE.

CAMICIA NORVEGESE
Da usarsi solo in Autunno/Inverno, è una camicia/maglia con zip a collo alto in cotone assorbisudore, ottima da mettere come sottogiacca in base al principio della vestizione a strati.

SHEMAGH O SCIARPA ISRAELIANA
In cotone, si può usare come sciarpa, come telo mimetico, come asciugamano, come copricapo, utilissima in 1.000 occasioni.

CAPPELLO
In lana oppure pile, ottimo in inverno.
Ricordate che la maggior parte del calore corporeo viene perso dalla testa, per cui questo è un ottimo rimedio per dormire più caldi &/o per recuperare un po’ di calore quando ci fermiamo dopo un’attività intensa.

BOONIE HAT O CAPPELLO DA GIUNGLA
Ottimo in combattimento, si può agghindare con fogliame, ma soprattutto si possono posizionare due “occhi di gatto”, piccoli spots in nastro riflettente, sotto la tesa posteriore.
Tirando su la tesa il ns. coppio che ci segue potrà vederci nel buio, tirando giù la tesa nessuno potrà più vederci. Sarà inoltre utile per avere sempre una buona quantità di para-cord sempre a portata di mano per qualsiasi necessità.

ATTREZZO MULTIUSO
È un must, inutile spiegarne l’utilità.
Inutile comperare quelli super-mega-ultra-dotati, offrono troppe possibilità a noi non tutte utili, meglio un buon multi-tool basico ma di buona qualità.
I Leatherman ed i Gerber sono quelli più diffusi.

COLTELLINO PIEGHEVOLE
E’ utile in 1.000 occasioni, dal tagliare una corda, al tagliare del cibo, fogliame etc. etc.
Privilegiare quelli che si possono aprire e chiudere con una sola mano, non è sicuro che quando ci troveremo a doverlo usare avremmo tutte e due le mani libere.
Dopo l’uso, a casa, lavarlo sempre con acqua e sapone, asciugarlo e passarci sopra un Tuff-cloth o un panno imbevuto di Break-free lo manterrà inalterato per sempre, stesso discorso per ogni nostra lama.

GINOCCHIERE
Le ginocchiere sono presenti sul mercato in molti modelli.
Evitare quelle da indossare sotto i pantaloni perchè se poi volessimo toglierle sarebbe non facile, fanno sudare molto il ginocchio e indossandole a lungo sono abbastanza fastidiose.
Privilegiare quelle da applicare sopra i pantaloni, magari con l’espediente dei passanti per non farle scendere.
Può essere sufficiente anche indossarne una soltanto, quella del ginocchio che generalmente mettiamo a terra per primo.

GUANTI
I migliori sono i guanti in nomex versione da piloti, mentre per attività intensa sono da preferire quelli da carrista (hanno un maggior spessore della pelle, quindi offrono una maggior protezione).
Lasciano respirare la mano, hanno il palmo in pelle resistente, sono aderenti e mantengono una buona sensibilità.
Non tagliate le dita, è una cosa fatta da tanti però quando dobbiamo passare attraverso dei rovi o aggrapparci a delle rocce rimpiangeremo di averlo fatto.

SCARPONI
Facciamo un distinguo fra primaverili/estivi e autunnali/invernali.
I primi dovranno essere leggeri, in pelle o suede, con una buona suola Vibram/Panama/Tuff-cushion, protettivi ma non pesanti, devono offrire una buona tenuta alla caviglia .
I secondi dovranno essere fatti di buon cuoio, foderati in goretex, protettivi ed imbottiti dove necessario, con una buona suola Vibram.
La suola da preferire è quella cucita alla tomaia in modo “goodyear” per garantire una migliore tenuta e la possibilità di venir risuolata.
La suola vulcanizzata ha un rischio marginale, ma presente, di scollarsi dalla tomaia dopo un uso intenso e continuato ed è molto difficile se non impossibile da risuolare.
Nel caso in cui siano previsti guadi profondi non è male portare con sé un paio di vecchie scarpe da ginnastica, magari in cotone che prendono poco posto e sono leggere, mettersele per fare il guado, poi asciugarsi il piede e rimettersi gli scarponi.
Se negli scarponi in Goretex entra l’acqua si avrà un effetto piscina che renderà impossibile la nostra missione.
Ottimi sono i Danner , i Matterhorn e i Meindl in inverno, gli Wellco, gli Altama, i Belleville ed i Bates in estate, ci sono altre marche valide ma non avendole provate non mi sento di esprimere giudizi.
Personalmente sto usando da 3 anni (estate/inverno in ogni condimeteo, neve compresa) i Bates 85501 e ne sono molto soddisfatto, tanto da usarli anche nel tempo libero.
Nel caso di terreno roccioso, d’estate, è meglio avere una suola ed una costruzione più resistente, i Danner Acadia desert sono l’ideale, sono leggeri ma molto solidi.
Nel caso di operazioni prolungate H24 in ambiente inzuppato pesantemente, la presenza di una buona ghetta a protezione del collo degli scarponi manterrà il piede certamente più asciutto.
Pulire sempre frequentemente gli scarponi, pulirli con acqua e sapone e spazzola in setole naturali, togliere via il fango e lasciarli asciugare non vicino a fonti di calore mettendo dentro dei vecchi quotidiani.
Una volta asciutti applicare a mano del grasso d’orso o di foca, questo li renderà eterni indipendentemente dall’uso che ne farete.

Si ringraziano l utente Liut di SAM e i SATergeste per il materiale.


Ultima modifica di Pablo il Mer Mar 14, 2012 4:07 pm - modificato 3 volte.
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Messaggio Da Pablo Mer Mar 14, 2012 2:42 pm

II° LIVELLO


Ricordarsi del principio “dummy-cord”, si dovrà legare con paracord tutto ciò che è suscettibile di poter essere perduto durante le operazioni.
Legate quindi la torcia al vest, legate la bussola al vest o portatela legata al collo, legate il GPS, etc.etc. …………..

LA SLING
La sling, o più comunemente cinghia per l’ASG è molto utile e ogni ASG dovrebbe averne una.
È bene avere la possibilità di avere entrambe le mani libere, lasciando l’ASG appesa, mentre si parla alla radio, mentre si consulta una mappa o si osserva con il binocolo, mentre si fa il punto con il GPS o con la bussola, mentre si mangia, si beve o quant’altro.
La sling può essere ad un punto di ancoraggio o a tre punti di ancoraggio.
La versatilità data dall’ultimo modello la fa preferire al primo tipo.
Una buona sling deve avere tre caratteristiche fondamentali:
avere una buona sezione in modo da distribuire il peso dell’ASG su di una maggior superficie possibile facilitandone il porto.

BUFFETTERIA
Qui la scelta è molto soggettiva anche se ci sono delle indicazioni su cosa sia meglio per i vari tipi d’operazione.
Se è previsto di indossare uno zaino, il tipo chest rig o “reggipetto”, è la soluzione migliore perchè lascia libera la schiena, generalmente e’ meno capiente di un vest ma è più compatto e non intralcia la vita.
Scegliete se possibile un modulare, tipo il SOE FROG mod. chest rig oppure il S.O. TECH Hellcat nelle varie versioni MK.
Il vest è più capiente del “reggipetto” e ce ne sono di più tipi &/o modelli, ma i “modulari” sono da preferire in quanto sganciando le tasche queste si possono riposizionare, si possono distribuire meglio i pesi, si possono sostituire con altre atte a trasportare ciò che più necessita in quella specifica occasione.
La Paraclete, la Tactical Tailor, la Eagle, la SOE, la S.O. Tech, la Arktis, la High Speed Gear sono le marche migliori pur essendoci altre marche e modelli, come il PLCE 95 inglese, più che ottimi.
Nel caso di missioni H24 è sempre meglio avere la possibilità di attaccare uno zainetto, o butt pack, per trasportare tutto ciò che non possiamo lasciare nello zaino principale ma che deve essere sempre con noi.
Ottimi e consigliabili, sono quei vest che possono ospitare un Camelbak al loro interno.

TORCIA ELETTRICA
Utile sempre e dovunque, ce ne sono di tante marche e modelli ma il top e’ sicuramente la Surefire, meglio se con un attacco A.R.M.S. a leva da poter attaccare al RIS o al RAS di cui più o meno ogni ASG oggi e’ dotata, in modo da poterla usare come coassiale quando ce n’è bisogno o di rimuoverla quando non ce n’è bisogno, il mod. M962P e’ l’ottimo.
Queste torce sono chiamate “combat flashlight”, infatti sono un “sole di notte”, hanno più o meno 120 lumen di potenza per una 9v, e con l’effetto abbagliante mettono generalmente fuori gioco l’avversario togliendogli la capacità di reagire ad un attacco notturno.
Sono oltretutto fatte in alluminio aereonautico, indistruttibili.
Buone le Pelican e le Insight technology .

CARICATORI
La buffetteria ha uno scopo principale, quello di trasportare i caricatori.
Ricordate sempre di avere un caricatore pieno nella vs. replica, nel dubbio cambiate il caricatore con uno pieno prima di un’azione.


BATTERIE DI SCORTA
Servono per la replica, servono per la torcia, servono per la radio, servono per i GPS, servono per i NVDs, servono per i laser, servono per i puntatori, tenerle sempre all’asciutto, magari dentro ad un contenitore stagno & antiurto Micro-Pelicase.
Scaricate sempre le batterie una volta a casa, evita l’effetto memoria, le batterie rovinate devono essere rimpiazzate e costano tanti €uro.

CAMELBAK &/O BORRACCIA
I Camelbak, i Source o i Liquidator sono piccoli zainetti in cordura foderati con materiale isolante contenenti vesciche in plastica che, con un tubo dotato di valvola, lasciano abbeverarsi ovunque e comunque, durante la marcia o durante un appostamento, senza far alcun rumore o sciacquio, dosando l’acqua senza farne bere troppa o troppo poca.
I Camelbak da soli non sono sufficienti però perchè non permettono di prelevare facilmente l’acqua dal loro interno per potersi fare un caffé o un pasto caldo, quindi la presenza di una borraccia e’ sempre richiesta.
La borraccia migliore è quella che permette di “collassarsi” dopo aver prelevato l’acqua, in maniera da togliere spazio/aria e di evitare l’effetto “sciacquio”.
Le vesciche da 3-3/4 litri dell’U.S.Army o le Ortlieb tedesche sono le migliori e ci sono in varie dimensioni e colori.
Ricordate sempre di lavarle e sterilizzarle prima dell’uso mettendo dentro del bicarbonato e poi sciacquando bene.
Si può mettere dentro anche del ghiaccio per tenere più fresco a lungo il liquido contenuto.

BUSSOLA &/O GPS
Qui i gusti e le personali capacità tecniche d’uso dettano la scelta, inutile comperare quelle megagalattiche se poi non si sa usarle.
Ricordatevi che non sempre avrete a vs. fianco l’esperto di turno, fate sempre e solo affidamento sulle vs. forze e capacità.

MAPPE
Ciascuno dovrebbe avere una mappa della zona di operazioni con ben evidenti i punti di ritrovo, di raccolta, di pronto soccorso.
Nel caso di smarrimento si deve essere capaci quantomeno di poter raggiungere le proprie forze o un punto di ritrovo prestabilito.
Una buona cosa è plastificare le mappe, o riporle dentro apposite guaine, per non rovinarle.

LIBRETTo/TACCUINO TATTICO

I migliori sono i Rite-In-The-Rain americani, sono libricini di varie misure di carta verde speciale dove potere scrivere anche sott’acqua, ideali per portarsi dietro frequenze radio, codici di chiamata, dettagli, appunti, dove poter scrivere istruzioni ricevute, coordinate di infiltrazione/esfiltrazione etc.etc. ……

BUTT PACK
Zainetto tattico da appendere basso sulla schiena, il suo scopo e’ trasportare quelle poche cose che non possiamo lasciare nel III° livello nel caso in cui dovessimo abbandonarlo per più e più ore.
Conterrà un poncho o un completo in goretex, del nastro adesivo, delle stringhe da carroziere, del cibo, un gavettino e un fornelletto a meta, un piccolo kit per la riparazione dell’ASG, cyanamides o cyalume, della paracord 550, una giacca termica nel caso in cui sia autunno/inverno e quant’altro si riterrà necessario per l’attività in corso.


PONCHO &/O COMPLETO IN GORETEX

Se piove, se piove davvero, e siamo in movimento, non c’e’ poncho o completo in goretex che ci garantisca l’asciutto, meglio bagnarsi e poi cambiarsi quando si può.
Se la pioggia non è forte &/o i vs. movimenti non sono continui un buon completo in Goretex può far la differenza comunque.
Il poncho però può servire anche per asciugarsi, come ?
Indossate il poncho, stringendolo bene alla gola perché le esalazioni delle pastiglie Meta possono essere poco piacevoli, accucciatevi appoggiando i gomiti sulle ginocchia o sedetevi, accendete una o due pastiglia Meta davanti ai vostri piedi e coprite il tutto con il poncho che appoggerà per terra………30-45 minuti e sarete belli asciutti.

NASTRO ADESIVO
Telato, serve per riparazioni, per allestire un bivacco etc.etc. ….
C’e’ un tipo di nastro militare verde, chiamato “il 100miles” che è l’ideale, è resistentissimo e tenace.

FASCETTE DA CARROZZIERE
Per fare riparazioni, per legare le Cyanamide a gli alberi etc.etc. …..

CYANAMIDE O STARLIGHTS
Luci chimiche, senza calore, disponibili in molti colori, e di molte durate (anche alimentate a batteria), visibili o all’infrarosso, servono per marcare vie di fuga, bivacchi, luoghi di rendez-vous, luoghi di infiltrazione etc.etc. ……

KIT TINTURA FACCIALE
Due tipi sono disponibili, uno in crema ed uno in pasta.
Il tipo in crema si applica con più facilità e più velocemente, si toglie anche più velocemente, ma è meno persistente e, nel caso di operazioni prolungate, si deve riapplicare più volte.
Il tipo in pasta è più difficile da applicare, ci vuole più tempo, ma è più persistente.
Per l’applicazione usare sempre il sistema buddy-buddy, cioè io applico il colore a te e tu lo applichi a me, evitando di lasciare zone scoperte come orecchie e nuca.

COLTELLO O MACHETE
Avere un coltello o machete, se compatibile con l’ambiente e l’attività in corso, è permesso dalla legge, quindi averne uno, nelle H24 soprattutto, è una buona cosa, serve per molte situazioni, dal prepararsi un giaciglio, al tagliare rovi e spine etc.etc. …..
Il tipo di coltello è soggettivo, sceglierne uno troppo costoso limiterà la nostra volontà nell’usarlo, quindi scegliete un qualcosa che sarete poi disposti a “sciupare”.

RADIO
Quelle consentite dalla legge.
Proteggetele dall’umidità e, una volta finite le operazioni, togliete la batteria scaricandola per preservarne la qualità ed evitare l’effetto memoria.

Si ringraziano l utente Liut di SAM e i SATergeste per il materiale.


Ultima modifica di Pablo il Mer Mar 14, 2012 4:09 pm - modificato 3 volte.
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Messaggio Da Pablo Mer Mar 14, 2012 2:42 pm

III° livello


ZAINO
Molti sono i modelli di zaino disponibili, grandi, piccoli, modulari, componibili con doppio accesso, vediamo quali sono ideali per la stagione primavera/estate e Autunno/Inverno.
La stagione più calda non richiede il trasporto di pesanti sacchi a pelo e materiale termico quindi uno zaino compatto, diciamo intorno ai 30 litri di capienza, sarà più che sufficiente per trasportare il necessario.
Gli zaini medi di ultima generazione, come l’Eagle R.A.I.D. Lightfighter o il Kifaru Marauder, si aprono a conchiglia permettendo un facile accesso al contenuto, hanno tasche interne chiuse da zips che possono ospitare materiale piccolo e più facilmente accessibile, hanno l’esterno ricoperto da fettuccia PALS che permette di attaccare tasche aggiuntive, radio, machete, etc.etc.
La stagione più fredda richiederà il trasporto di materiale più ingombrante e pesante e si avrà bisogno di uno zaino più capiente.
Generalmente ciascuno di noi sarà portato a riempire lo zaino che ha a disposizione, anche e soprattutto con materiale inutile, limitarsi quindi a 70-80 litri di capienza quando si compera uno zaino, aiuta a autolimitarsi.
Gli zaini militari a grande capienza attuali si basano come forma su quelli da alpinismo, hanno il doppio accesso, dal basso per accedere al sacco a pelo e dall’alto per accedere all’altro contenuto.
Hanno tasche laterali che si staccano e che formano a loro volta piccoli zainetti tattici, a mo’ di butt-pack, hanno tasche interne chiuse da zips ed il bastino interno regolabile, sagomato e adattabile alla nostra schiena .
Il top della categoria è il Berghaus Vulcan, in dotazione al COM.SUB.IN., al SAS, ai Parà raiders belgi etc.etc., ma ce ne sono anche altri, come i PLCE, i Kifaru o gli ultimi Ferrino, molto buoni.

COPRIZAINO
Non c’è zaino al mondo, ad eccezione di quelli stagni sommergibili, che sia totalmente impermeabile, non c’è.
Quindi coprire il nostro zaino con un coprizaino mimetico idrorepellente aiuterà, insieme ad un sacco stagno interno, a mantenere il contenuto asciutto.

SACCO STAGNO
Il sacco stagno, insieme al coprizaino, serve a mantenere il contenuto asciutto.
È un sacco in tessuto sintetico con cuciture termosaldate dove riporre le cose che non vogliamo siano bagnate.
Un altro eventuale uso è quello di servirsene come pallone per fare i guadi.
Riempiendolo d’aria e chiudendolo bene servirà alla scopo.

SACCO A PELO
Anche qui ci sono migliaia di modelli disponibili, averne uno compatto e super-termico è impossibile, bisogna trovare un buon compromesso.
Lo Snugpak Harrier inglese è un buonissimo sacco in tessuto sintetico a nido d’ape, compatto e leggero, adatto per 3 delle nostre 4 stagioni .
Il Wiggy’s americano è, senza dubbio, il migliore sacco al mondo, è supertermico, confortevole, ma è ingombrante e pesante, adatto quindi solo a temperature veramente basse, richiede uno zaino ben capiente per il suo trasporto.
Ricordatevi quando comperate un sacco a pelo che ciò che è dichiarato dal costruttore non è la soglia di confort reale, questa sarà ben più alta.
Un sacco “ meno 20°”, avrà generalmente usa soglia di confort di “meno 5°” circa.
A rendere più confortevole la nostra permanenza in un sacco a pelo potrà concorrere il bivy bag, indossare un cappellino di lana, o “watch cap”, dormire vestiti con più o meno strati di abbigliamento asciutto.

MATERASSINO
I materassini da prendere in considerazione sono fondamentalmente due.
Il tipo in dotazione alla N.A.T.O., in espanso, è leggero, si arrotola ma è comunque ingombrante.
Il tipo che si autogonfia a depressione, il Therm-a-rest, è più costoso ma più piccolo, più compatto, sempre leggero e isola meglio dal terreno grazie all’intercapedine d’aria interna.
Basta srotolarlo, aprire la valvola, l’aria entra e il materassino si gonfia da solo, si chiude la valvola quando è raggiunto lo spessore desiderato.
Per sgonfiarlo basta riaprire la valvola e riarrotolarlo.

PONCHO LINER
Nella stagione temperata invece di avere un sacco a pelo si può dormire avvolti nel poncho foderato con il suo poncho-liner.
Il poncho-liner altro non è che una fodera in tessuto sintetico trapuntato mimetico da applicare al poncho stesso .
Se ne trovano anche con una zip che corre lungo tutto il suo perimetro sì da poterlo chiudere a mo’ di sacco a pelo vero e proprio.
È leggero, poco ingombrante e molte volte più che sufficiente per le nostre stagioni quasi mai troppo fredde.

BIVY BAG
Il bivy bag è un sacco impermeabile traspirante atto a contenere il sacco a pelo sostituendo la tenda.
Di bivy ce ne sono di due tipi, uno fatto a mummia con zip dritta o diagonale, chiamato anche “cobra”, ed uno con due archetti da montare in cima ed in fondo tipo tendina individuale.
Il “cobra” è più pratico ma meno comodo, l’altro è più comodo ma richiede il montaggio degli archetti componibili prima di poter essere usato.
Sono realizzati in molti materiali ma quello che da più garanzie è il Goretex, deve avere le cuciture termosaldate e le zips anti-acqua, è molto leggero, molto compatto .
Il modo più veloce per usarlo è di inserire dentro il sacco a pelo o il poncho-liner prima di inserire il tutto dentro allo zaino.
Al momento del bivacco basta estrarlo dallo zaino, srotolarlo, ed infilarcisi dentro.
Il ricondizionamento è altrettanto veloce, basta uscire chiudere le zips del sacco a pelo, chiudere le zip del bivy e rimettere il tutto dentro allo zaino.
Ottime marche sono la Mountain Range o la Arktis inglese.
Prima di riporlo, a casa, farlo sempre asciugare bene.
Cosa importante, gli scarponi teneteli sul fondo del bivy, mai fuori .
Se fuori è freddo la mattina potreste ritrovarli congelati, se fuori piove li ritroverete inzuppati, se fuori ci sono animaletti potreste ritrovarli al loro interno attirati dal calore residuo, quindi sempre meglio dentro al bivy o alla tenda.

TENDA
La tenda è più pesante e più ingombrante del bivy ma è anche, chiaramente, più comoda e confortevole.
Qui la scelta sta all’utilizzatore, meglio un bivy o una tenda?
Dipende dal peso e dall’ingombro che siamo disposti a portare con noi.
Dovendo parlare di tende, anche qui abbiamo migliaia di marche e modelli, se si vuole il top prendere il tipo individuale “a igloo” in Goretex mimetico con cuciture termosaldate, traspirante leggera e accogliente, un’ottima marca professionale è l’Integral Design Canadese.
Ricordarsi sempre, una volta a casa, di srotolarla, rimontarla e farla asciugare bene prima di pulirla e riporla.

BASHA
Questa è una soluzione pratica per dormire o riposare stando sollevati da terra, asciutti, riparati dalle intemperie, ma ha bisogno di due robusti alberi, tanto più robusti quanto siete robusti voi, nel mio caso devono essere due begli alberoni.
Serve un’amaca, un telo tenda o un poncho, un’ po’ di paracord 550 e 4 “ragni” o elastici con 4 picchetti.
Si tende l’amaca fra due alberi ad un’altezza da terra adatta allo scopo, si tende a circa 50cm. sopra all’amaca la paracord 550, sopra la paracord si posiziona il poncho i cui 4 angoli si picchettano in terra aiutati dai 4 “ragni”, si stende il sacco a pelo sull’amaca e voilà il riparo è fatto.
Ho avuto modo di usare questo tipo di soluzione più volte in montagna sotto alcuni dei temporali più spettacolari che abbia mai visto e……funziona.
Il tutto è molto leggero, poco ingombrante e facile e veloce da montare .

CAMBIO ASCIUTTO
Serve prevalentemente per dormire.
Basta un paio di calzettoni, una BDU ( giacca e pantaloni ), una t-shirt, una camicia norvegese.
Al bivacco l’abbigliamento bagnato si toglie e si mette quello asciutto per dormire.
Se la missione prevede operazioni su più giorni, la mattina si ripone l’asciutto e si indossa il bagnato del giorno prima, pochi minuti di attività fisica e la sensazione spiacevole dell’abbigliamento bagnato non si sentirà più mentre l’asciutto ci servirà per riposare bene la notte seguente.
Durante la notte l’abbigliamento bagnato si può riporre dentro al bivy o alla tenda, con il calore corporeo la mattina sarà certo meno bagnato.

GIACCA & PANTALONI TERMICI
Nelle stagioni meno temperate portarsi dietro una giacca termica e un paio di soprapantaloni termici sarà indispensabile.
Dopo una marcia ci si ferma per un’ po’ di tempo?
Si indossa la termica per non gelare e si ripone alla partenza.
Durante la notte si ha freddo?
Si indossa la termica.
Non si vuole usare un sacco a pelo?
Si indossa la termica sopra al cambio asciutto e ci si infila nel bivy.
Avere anche solo una giacca termica pronta all’uso in cima allo zaino o nel butt pack è molto utile e molte volte si rimpiange il non averla portata.
Le giacche e soprapantaloni termici sono molto compatti nei loro compression stuff sacks, sono completi leggeri e di pronto uso, i migliori termici da campo sono della Snugpak inglese in tessuto imbottito a nido d’ape verde militare.

FORNELLETTO & GAVETTINO
Raramente mi e’ capitato di cucinarmi qualcosa durante le H24, ma i fornelli da campo sono comunque indispensabili per farsi un gavettino i caffé o di cioccolata .
Bere, o mangiare, qualcosa di caldo, quando siamo stanchi, infreddoliti, bagnati, rimette in pista alla grande!
I fornelletti a pastiglie Meta sono i meno ingombranti, più leggeri e di facile uso, basta accenderci dentro una pastiglia e mettere sopra il gavettino, soluzione perfetta per missioni veloci, touch-and-go!
Fornelli già più da bivacco sono quelli, come il Colemann, alimentati da serbatoi a gas, sono più ingombranti, più grossi e pesanti, ma più veloci a portare l’acqua all’ebollizione e con il fuoco più persistente.
Altra soluzione, più tecnica ed estrema, sono i fornelli, come il MSR, alimentati a multicarburante a pressione.
La fiamma e’ alimentata da un getto a pressione di benzina/gasolio/cherosene/cognac/whisky o cos’altro volete voi basta che bruci, non si spegne mai, neanche con un vento a più e più Kmh, adatti per l’alta montagna e per situazioni di “nicchia”.
Altra soluzione sono i modelli “Trangia” svedesi.
Fondamentalmente si tratta di una pentola contenente un pentolino, una padella, una presa, un fornelletto alimentato a spirito, assemblato correttamente si trasforma in una piccola cucina, veramente funzionale ed ingegnoso.

ACQUA
Ne serve tanta.
Ne serve per bere, per cucinare, per lavarsi.
Per una H24 minimo ne servono 4 litri, se in una stagione molto calda anche molta di più.
Rimanere senza cibo è poco male, ma rimanere senz’acqua vuol dire essere fuori combattimento.
L’acqua dentro allo zaino deve essere trasportata in contenitori che, una volta svuotati del contenuto, non prendano posto e non pesino niente, cioè contenitori arrotolabili come le vesciche.
L’esercito USA ne ha un modello verde militare della capienza di litri 3-3/4, la Ortlieb tedesca ne produce di vari modelli, capacità ,colori e forme.

CIBO
Non ne serve molto, generalmente basta avere poche barrette energetiche &/o di Mars per portare a termine missioni di 24 ore.
Nel caso in cui si voglia qualcosa di più consistente è bene trasportarlo dentro a contenitori indeformabili, come quelli che usa la mamma o la moglie per tenere i cibi in frigo, ce ne sono di più forme e dimensioni.
Un consiglio, non portatevi dietro cibo salato o che stimoli la sete, porterebbe ad un consumo di acqua ancora più elevato prosciugando ulteriormente le nostre riserve.
Non va bene doversi affidare alle riserve altrui, non va bene doverne cedere ad altri per errori tanto banali, la cosa mette a rischio tutti quanti.

SACCHI NERI

Per l’immondizia.
L’ambiente deve essere lasciato così come viene trovato.
Non solo, innanzi tutto, per una questione di rispetto per quello che ci circonda ma anche per non lasciare segni della propria presenza alle forze avversarie.

Si ringraziano l utente Liut di SAM e i SATergeste per il materiale.
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Messaggio Da Arrotigò Mer Mar 14, 2012 3:30 pm

Inizio ora a leggere, ma da subito ti ringrazio per aver aperto questo post! Smile bravo! Wink

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Messaggio Da Pablo Mer Mar 14, 2012 3:33 pm

De nada Smile
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Messaggio Da vomito-26 Gio Mar 15, 2012 12:15 pm

si mi sembra molto ben fatta ben diversa da quella fatta da me al tempo Wink
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